Kia Carens (monovolume media di 453 cm di lunghezza) ha una personalità ben definita e linee dinamiche. Nel frontale spiccano la mascherina dal profilo cromato e i gruppi ottici a struttura complessa (integranti i led diurni) che si prolungano ai lati del cofano, le fiancate sono solcate da profonde nervature e un inserto in plastica nera alla base del paraurti fa apparire più “piantata” la coda.
Dal sagomato lunotto (oscurato come i vetri dietro) non si vede molto, ma il Class, che è l’allestimento più ricco, offre di serie i sensori di distanza posteriori con telecamera, oltre ai cerchi in lega di 17”, al climatizzatore bizona e alla chiave elettronica, mentre rimane da pagare a parte lo scenografico tetto panoramico in vetro (nel pacchetto Move & Style Box) che si apre premendo un pulsante. Particolarmente vantaggiosa la garanzia di sette anni o 150.000 km.
Se l’estetica è grintosa, per il 1.7 a gasolio vale il contrario: con i suoi 116 CV non è granché brioso, e nemmeno si rivela un portento in fatto di tiro ai bassi regimi. Comunque le capacità di accelerazione e di ripresa della Kia Carens sono buone, grazie al cambio dalle marce non troppo distese, che aiuta a “tenerlo” allegro. Fra le sue qualità ci sono la dolcezza e la silenziosità di funzionamento, oltre a consumi contenuti in tutti i frangenti.
Su strada la Kia Carens è sicura, ma non sportiva: aumentando il ritmo fra le curve la risposta dello sterzo si rivela artificiale, e l’Esp interviene bruscamente a correggere il sottosterzo. Nulla da eccepire, invece, sul comfort, assicurato dalle sospensioni dalla taratura non rigida, dall’efficace insonorizzazione dallo spazio disponibile: cinque adulti viaggiano comodi, e se occorrono due posti in più basta estrarre la coppia di strapuntini di fortuna nel bagagliaio.